La cataratta consiste nell’opacizzazione naturale del cristallino, la lente trasparente posta nell’occhio che consente di mettere a fuoco. Inizialmente, il cristallino tende ad indurirsi causando delle difficoltà nella messa fuoco. Man mano che si opacizza, la vista si annebbia e la visione diventa deficitaria. Le prime difficoltà visive possono essere corrette con le lenti, ma quando diventano significative per la vita quotidiana bisogna ricorrere alla chirurgia. Negli ultimi 50 anni, la tecnica chirurgica si è evoluta in modo considerevole: è più sicura e prevedibile, in particolare con l’introduzione del laser.

Chirurgia Laser della cataratta – la differenza

Tutte le procedure chirurgiche per eliminare la cataratta effettuate presso il nostro centro utilizzano il laser a Femtosecondi (CATALYS® Precision Laser System) senza alcun compromesso, salvo in alcuni casi.

Inoltre vengono effettuate altre misure per ottimizzare la visione, al fine di avere il migliore risultato refrattivo (Chirurgia refrattiva laser della cataratta). L’intento è quello di ottenere una buona visione senza l’aiuto degli occhiali, attraverso un accurato calcolo della lente da impiantare, con la correzione dell’astigmatismo (con l’utilizzo del laser o di una lente torica) e, se possibile, mediante una lente a profondità di fuoco o trifocale (Lenti premium ad alta prestazione visiva).

L’uso del laser nella chirurgia della cataratta garantisce sicurezza e precisione ad un livello eccezionale e completamente innovativo. CATALYS® Precision Laser System permette al chirurgo di effettuare un intervento preciso, rapido, ripetibile, in altre parole tendente alla perfezione. In associazione con l’impianto delle lenti premium, è verosimile la possibilità di non utilizzare più gli occhiali sia da lontano sia da vicino.

 

Il laser al posto della mano dell’uomo!

Tutto ciò che era effettuato dal chirurgo manualmente, ora lo fa il laser in modo ripetibile e preciso, con azioni monitorate momento per momento da immagini OCT, che rendono la procedura altamente accurata e sicura.

Il laser permette di fare:

  • Le microscopiche incisioni
  • L’apertura della capsula della cataratta perfettamente circolare e delle dimensioni prestabilite
  • La frammentazione e la distruzione della cataratta
  • Le incisioni per correggere l’astigmatismo

 

LA PROCEDURA DURA POCHI SECONDI!!!!!

 

Quando operare la cataratta?

La Chirurgia della cataratta viene eseguita quando l’opacizzazione del cristallino è tale da ridurre la visione per cui le attività quotidiane vengono compromesse o come chirurgia refrattiva nei casi selezionati, che desiderano avere un intervento di correzione della vista e eliminare o ridurre la necessità di occhiali.

I pazienti devono essere in condizioni ragionevolmente buone e restare sdraiati per 20 minuti.

Valutazione e consulto preoperatorio

Il successo dell’intervento di cataratta inizia con il colloquio fiduciario con l’oculista che si avvale di sofisticate tecnologie di diagnosi oculare.

Durante il consulto, verrà focalizzata l’attenzione sulla storia oculare, sulle attività praticate, sull’uso di occhiali e di lenti a contatto e sulle aspettative rispetto alle procedure a cui sottoporsi. Verranno valutate le condizioni anatomiche e funzionali dell’occhio, individuate patologie che possono compromettere il risultato visivo, misurata con cura la lente da impiantare, discusso sulla tecnica chirurgica e sulla scelta delle lente da impiantare.

Al fine di individuare la migliore scelta terapeutica per l’occhio, verrà attentamente valutato ogni minimo dettaglio con:

  • Accurata stima del visus
  • Topografia corneale (studio della superficie anteriore e posteriore della cornea)
  • Aberrometria corneale e totale dell’occhio per verificare la presenza di aberrazioni oculari che potrebbero interferire sul successo finale
  • Pupillometria (valori del diametro della pupilla in condizioni di illuminazione variable)
  • Pachimetria (misurazione dello spessore corneale)
  • Sensibilità corneale
  • Valutazione della funzione lacrimale
  • Tonometria (misurazione della pressione oculare)
  • Esame alla lampada a fessura (per lo studio clinico della superficie oculare, delle palpebre, della cornea e del cristallino)
  • Esame del fundus (studio clinico del vitreo e della retina)
  • Biometria ottica
  • Esami addizionali in caso sia necessari

L’esame preoperatorio è molto dettagliato. Inoltre, molto tempo sarà dedicato alle informazioni sull’intervento, sul tipo di lente, sulle aspettative.

La procedura chirurgica

Di solito si tratta un occhio alla volta, anche se in alcuni casi entrambi gli occhi possono essere trattati nello stesso giorno. La procedura viene eseguita in regime ambulatoriale e richiede solo 20 minuti.

All’arrivo saranno effettuati una serie di controlli burocratici.

Ulteriori indagini possono essere richieste per garantire un’accuratezza assoluta del piano di trattamento.

Il chirurgo potrebbe aver bisogno di contrassegnare l’occhio prima della procedura effettiva per assicurare un posizionamento accurato dell’incisione laser rilassante astigmatica del limbus o una lente torica (astigmatica).

L’anestesia avviene mediante instillazione di apposite gocce.

Una piccola cannula endovenosa viene posizionata in modo che l’anestesista possa effettuare una sedazione per via endovenosa.

Gocce od inserti nel sacco congiuntivale faranno ottenere la massima dilatazione della pupilla, essenziale per il buon esito dell’intervento.

In sala operatoria, dopo l’instillazione di altre gocce, il chirurgo eseguirà una serie di “controlli ” con il team operativo. Il paziente avverte una piccola pressione dovuta all’anello di suzione del laser. È necessario rimanere fermi durante questo processo in cui una scansione OCT controlla una serie di misurazioni nell’occhio e determina lo svolgimento del trattamento laser. Un segnale acustico indica che il laser è in azione. Esso, dopo la suzione, creerà un’apertura perfettamente circolare nel cristallino, dividerà la cataratta in piccoli frammenti e, se necessario, farà delle incisioni per correggere l’astigmatismo.

Una volta completato il trattamento laser, il chirurgo continuerà a rimuovere la cataratta frammentata ed impianterà la lente intraoculare prescelta. Una volta completata la procedura, introdurrà un farmaco antibiotico nell’occhio e si assicurerà che l’occhio sia ben chiuso. L’occhio operato viene protetto da una benda che verrà rimossa il giorno successivo al controllo specialistico.

 

Come comportarsi dopo l’intervento

Dopo la procedura è possibile bere e mangiare subito. A casa si consiglia riposo. Il giorno successivo si viene sottoposti a controllo specialistico. Le istruzioni terapeutiche vanno seguite in modo scrupoloso e devono essere effettuati i controlli concordati con lo specialista. L’intervento di cataratta non è una condizione invalidante, per cui solitamente si faranno le stesse cose si facevano prima di operarsi.

Non è necessario stare in casa tutto il giorno né a letto o con gli occhi sempre chiusi. Bisogna attenersi alla terapia postoperatoria prescritta e porre molta attenzione alla regolarità delle medicazioni e ad una accurata igiene delle mani prima di effettuarle. Bisogna evitare assolutamente di toccare o di comprimere l’occhio, il contatto con sostanza irritanti (shampoo).

Utilizzare un occhiale da sole protettivo durante il giorno in caso di fastidio alla luce. Non sollevare oggetti pesanti per qualche giorno. Non compiere sforzi particolari. Evitare di abbassarsi o piegarsi in avanti. In caso di forte dolore e/o per qualsiasi dubbio contattare immediatamente il proprio oculista

 

Recupero visivo

Il recupero visivo è spesso molto rapido con i pazienti che ottengono una visione eccellente il giorno successivo all’intervento. A volte la vista è sfocata per uno o due giorni e questo potrebbe essere il caso in cui la cataratta fosse particolarmente dura. Il paziente che ha avuto un impianto di lenti trifocali, riuscirà a leggere; con un impianto monofocale, potrebbe essere necessario avere un paio di occhiali da lettura temporanei.

Il recupero visivo è condizionato in ogni caso:

  • dall’astigmatismo postoperatorio
  • dall’edema dei tessuti
  • dalle condizioni retiniche, corneali e del nervo ottico preesistenti
  • L’intervento si “conclude” con la prescrizione degli occhiali da vicino e da lontano se necessario.

 

Complicazioni / Rischi

Le complicanze della chirurgia della cataratta sono poche ed è tra le procedure chirurgiche più comuni e di maggiore successo eseguite oggi.

Le potenziali complicanze della chirurgia della cataratta includono:

  • Opacità della capsula posteriore (PCO)
  • Dislocazione della lente intraoculare
  • Infiammazione agli occhi
  • Sensibilità alla luce
  • Fotopsia (percepiti lampi di luce)
  • Edema maculare (gonfiore della retina centrale)
  • Ptosi (palpebra cadente)
  • Ipertensione oculare (pressione oculare elevata)
  • Infezione – molto rara e prevenuta con l’iniezione di antibiotici nell’occhio al termine dell’intervento

Quando si verificano, solitamente possono essere trattati con successo con farmaci o con un intervento chirurgico aggiuntivo.

 

Quali lenti intraoculari impiantare?

La scelta del tipo di lente dipende dall’esigenze quotidiane del paziente: per chi predilige una visione soprattutto da vicino è consigliabile l’uso di una lente trifocale per chi invece predilige maggiormente una visione intermedia allora è più indicata una lente a profondità di fuoco (EDOF). Le caratteristiche di ogni lente e la scelta della lente più idonea verranno discusse con il paziente in sede preoperatoria, in relazione alle abitudini ed alle esigenze del paziente ed in relazione alle caratteristiche dell’occhio.